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Incidente Renata Vago, spunta una testimone

Una donna si è presentata dai vigili per testimoniare di aver visto il corpo devastato di Renata Vago lungo la strada

Mentre le indagini proseguono incessantemente, una donna si è presentata dai vigili per testimoniare di aver visto il corpo devastato della 65enne staccarsi dall'autobus della linea 140 intorno alle 17 di lunedì scorso.

La testimone ha messo a verbale che intorno alle 17.00 di lunedì 4 novembre, si trovava alla guida della sua automobile all’altezza della rotonda tra viale Certosa e via Emilia «preceduta da un autobus senza altri veicoli in mezzo», quando improvvisamente ha visto «uscire dalla parte posteriore dell'autobus qualcosa di voluminoso». Il primo pensiero della donna è stato che «si trattasse di un sacco della spazzatura», staccatosi dall'autobus e dunque accuratamente «evitato, proseguendo la marcia».

La donna ha dunque spiegato agli inquirenti di non essersi subito fermata pensando si trattasse di spazzatura, evitata anche da altri automobilisti da lei notati nello specchietto retrovisore, ma avendo letto dell’accaduto ha ritenuto «doveroso» presentarsi dagli investigatori.

La donna ha parlato inoltre presumibilmente di uno straccio o qualcosa di simile strisciato sotto il bus. Gli inquirenti ipotizzano che si si tratti della giacca della Vago trovata a 4 chilometri di distanza dal luogo dell'incidente. Diversi infatti gli effetti personali, tra cui borsa e telefono, di Renata Vago ritrovati a qualche km di distanza dal luogo dell’incidente, persino nel comune di San Giuliano, in via Volturno all'altezza del civico 45.

In attesa dell’autopsia sul corpo della donna che si terrà nella giornata di venerdì, l’ipotesi dunque più plausibile resta che sia stato proprio E. T., autista Atm di 51 anni, iscritto nel registro degli indagati con le accuse di omicidio colposo e omissione di soccorso, ad aver travolto la donna senza però accorgersi di nulla.

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