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Quartiere Certosa, degrado e insicurezza: la protesta dei cittadini

Con 206 firme depositate in Comune e presso la Caserma dei Carabinieri il 12 novembre per la petizione “Più sicurezza a Certosa” i cittadini di San Donato chiedono un intervento immediato delle autorità contro la situazione di degrado urbano che dura da anni nel quartiere. I residenti: "Chiediamo l’introduzione del vigile di quartiere, perché la videosorveglianza non basta per impedire i disordini"

piazza-tevere-a-certosaDa anni a Certosa i residenti sono costretti a convivere con scenari di degrado urbano. Piazza Tevere è il cuore pulsante del quartiere e funge da raccordo con il resto di San Donato. Qui, sempre più spesso, gruppi di persone si ritrovano in pomeriggi e serate ad alto tasso alcolico che, più di una volta, sono sfociate in episodi di violenza. I passanti, per raggiungere l’altro capo della strada, devono dribblare risse e lanci di bottiglia. All’alba poi non si contano i vetri e i rifiuti da raccogliere.

Un isolato più avanti, tra Via Piave e Via greppi, sorge l’edificio noto come Carte Valori. Fino all’anno scorso lo stabilimento ospitava la produzione di valori bollati, ma da quando ad aprile anche il custode se n’è andato, la fabbrica dismessa è diventata ulteriore fonte di tormento per gli abitanti di Certosa. L’ex Carte Valori è stata infatti presa di mira da alcuni senzatetto, che la usano come rifugio notturno. Ciò crea disagi ai residenti, per questioni di decoro e di sicurezza, e mette a rischio gli stessi abusivi, che occupano un luogo privo delle più elementari condizioni abitative. 

Le 206 firme depositate in Comune e presso la Caserma dei Carabinieri il 12 novembre per la petizione “Più sicurezza a Certosa” sono la risposta dei sandonatesi alle situazioni descritte. Luciana Menegazzi e Maurizio Bortot abitano a Certosa e sono tra i più accesi sostenitori della protesta.

Come loro, hanno sottoscritto l’iniziativa diversi esponenti del mondo politico locale, provenienti dalle più diverse aree partitiche. Dal Pd al Pdl, dall’Udc ai Verdi. È stato creato un blog, “Per Certosa”, con lo scopo di documentare e cercare di risolvere le problematiche del quartiere. «Abbiamo segnalato all’Urp di San Donato (Ufficio relazioni con il pubblico) l’occupazione notturna dell’ex Carte Valori. Il proprietario dell’immobile è l’unico ad avere la facoltà di denunciare gli abusivi, ma è difficile risalire a una figura specifica. Appartiene al demanio? A privati? Non lo sappiamo». In più, dalle pagine del blog si è alzata la richiesta di porre in sicurezza Piazza Tevere. Oggetto, oltre che di tafferugli e schiamazzi, di numerosi furti e tentati scassi, da ultimo quello al Caffè Centrale nella notte tra sabato e domenica scorsi.

«Chiediamo l’introduzione del vigile di quartiere, perché la videosorveglianza, peraltro a bassa risoluzione, non basta per impedire i disordini», precisa il signor Bortot, che prima di diventare l’edicolante di riferimento di tutto il quartiere faceva il carabiniere. «D’altra parte, si tratterebbe di una delle promesse elettorali dell’attuale amministrazione», aggiunge la Menegazzi.

«Ma l’esecutivo sembra non ascoltarci. Due anni fa all’allora neoeletto sindaco Dompè presentammo un progetto di sistemazione di Piazza Tevere che con accorgimenti negli arredi urbani l’avrebbe resa più controllata. Risposta: mancano i soldi». Come il suo gemello, il quartiere limitrofo Di Vittorio impegnato in una movimentata battaglia per il parco della Campagnetta, Certosa si sente penalizzata da decenni di politiche urbanistiche, che l’hanno resa isolata, priva di verde e sovraffollata. E adesso reclama il conto. «Si parla sempre di voler esportare il “modello Metanopoli” a tutta San Donato», dice la Menegazzi, riferendosi al nucleo più florido e vivibile della città. Invece, è scritto nel blog, Certosa assomiglia sempre di più a un “quartiere di serie B”.

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